Sono sicuro che ci sia cascato anche tu nel tranello, cosa che succede ormai da decenni.
Nonostante mi sgoli da tempo immemore, con tutti i miei clienti e in tutte le mie consulenze…
… siete tutti maniacalmente focalizzati su una “fantomatica qualità del prodotto”, come se fosse la cosa più importante, nonostante siano anni ormi che, dalle più grandi testate fino a quelle più piccole, siamo ormai tutti d’accordo sul fatto che…
… LA QUALITÀ DEL PRODOTTO NON ESISTE!
E prima che ti venga un coccolone credendo di aver lavorato troppo ieri sera e quindi di non aver capito bene, ti spiego cosa intendo davvero e lo faccio con un estratto del mio libro, che se non hai ancora letto, ti consiglio vivamente di leggere!
ADESSO! ORA! E in maniera del tutto SPONTANEA e DEMOCRATICA!
LO TROVI A QUESTO LINK:
Street Food Business
Dicevamo… ecco il trafiletto tratto dal mio libro:
[…] Purtroppo per te, il tecnicismo specifico del tuo settore, quale può essere la scelta di un’ottima materia prima o la tecnica giusta per cucinarla ed impiattarla, non ha più la stessa importanza che aveva dieci anni fa.
Con questo, ovviamente, non voglio dire che non siano competenze importanti, anzi, tutto il contrario, sono assolutamente fondamentali. Ma il cliente, ormai viziato dall’aumento del livello generale a cui è abituato, certe cose – che sono sicuro acquisisci annualmente con fiere e corsi di aggiornamento del tuo settore – le dà per scontate, così come le do per scontate anch’io e anzi, ti dirò di più:
Non dovresti nemmeno essere aperto se, di base, non lavorassi con qualità e professionalità!
E soprattutto vantartene sarebbe inutile, perché tutti dicono nei loro spot che lavorano con qualità e professionalità. Quindi, oggi, dire una cosa del genere non fa più alcuna differenza. Non ti rende affatto differente.
Prova ad immaginare, per esempio, una pubblicità con questo slogan:
“Ciao, siamo della ditta Brutte Cose snc e lavoriamo con una qualità pessima ed economica, fregandocene dei nostri clienti”.
Secondo te ha senso? Qualcuno direbbe mai una cosa del genere? Non credo proprio!
Oggi, per gestire un’impresa PROFITTEVOLE che non ti dia pensieri, sono ben altre le competenze che sei OBBLIGATO ad acquisire se non vuoi rischiare di chiudere al primo scossone che non avevi previsto e che ti mette in ginocchio, compresa una pandemia da Covid19 che, se avessimo provato ad immaginare, anche per scherzo solo pochi mesi fa, sarebbe risultata a dir poco assurda. […]
Ma cosa centra lo Chef Simone Rugiati con tutto questo?
*** PREMETTO, PRIMA DI ESSERE FRAINTESO, CHE LO RITENGO UN PROFESSIONISTA STRAORDINARIO, CHE LO SEGUO DA SEMPRE CON GRANDE STIMA E CHE IL SUO AIUTO CON LE NAZIONI UNITE, IN CUI PERSONALMENTE SI ATTIVA A DIFESA DEI POPOLI PIÙ DISAGIATI È DAVVERO AMMIREVOLE, A TAL PUNTO DA ANDARE PERSONALMENTE A PORTARE ACQUA POTABILE. ***
Aggiungo anche che è un mio desiderio, quello di coinvolgerlo in alcune iniziative del mio progetto Street Food Specialist, (PER INCISO, L’UNICO CHE VA CONCRETAMENTE A SUPPORTO DI QUESTO SETTORE), in quanto mi è sempre sembrata la persona più vicina al mondo dello Street Food e soprattutto sembra davvero appassionato di questo tipo di esperienza.
E chissà se non succederà, prima o poi… io me lo auguro e ne approfitto per ribadire l’invito.
Ma essere uno Chef talentuoso e impegnato nel sociale, non significa essere un esperto di Posizionamento del Brand, di gestione di una Micro, Piccole e Media impresa Italian, di saper costruire un Modello di Business efficiente ed efficace.
Ed è altrettanto ovvio che, uno chef, che ha a che fare soprattutto con la materia prima e magari molto molto meno con la gestione imprenditoriale del business, si focalizzi su qualità e prodotto.
Ma qui non stiamo parlando di come rendere più buono un piatto, (in questo lui sarebbe cento volte meglio di me), ma di come costruire un’azienda che funziona, in uno dei settori meno professionalizzanti e, al momento, tra i più indeboliti dalle difficoltà!
Quindi, quando ho letto la sua dichiarazione mi sono sentito in dovere di addrizzare il tiro, per tutelare tutti gli Street Fooder in ascolto, che da queste parole potrebbero essere fuorviati e confusi.
Ve la trascrivo qui:
“[…] Le persone, se messe davanti ad un panino, ne sanno riconoscere la qualità. […]”
Convinzione del tutto errata perché:
- La qualità è del tutto soggettiva! Ciò che per me può essere di qualità, può non esserlo per chi ha competenze tecniche e del prodotto superiori alle mie. Chi sa davvero scegliere un pesce fresco da un decongelato, se non te lo dice il pescivendolo o se non sei uno chef di livello? Solo i pescatori… forse.
- La qualità viene percepita per quella che è davvero, solo da tecnici competenti (non dal cliente) altrimenti non si capisce come mai siano strapieni i Discount e soprattutto sento raccontare di prelibatezze e di locali “di qualità” che, una volta provati, sarebbero solo da chiudere (e stranamente a volte succede davvero e non per colpa mia).
E infatti, in un altro articolo, sempre della stessa rivista, Simone Rugiati afferma, aggiustando il tiro:
“[…] Il problema invece è che tanti italiani comprano piatti pronti, surgelati e soprattutto non sanno fare la spesa. Spesso non sanno quali sono i frutti e le verdure di stagione» […].
Ora, quale sarà la verità?
La qualità è riconoscibile oppure no?
Vediamo se ci aiutiamo con un paio di estratti da due dei molti siti che hanno spiegato il concetto di qualità…
Comincia ad essere un po’ più chiaro il concetto, adesso?
Ma non finisce qui…
In una puntata di una sua trasmissione, lo stesso Chef ha premiato un’azienda napoletana che poi, a guardar bene, ecco cosa scaturisce nei suoi avventori con la sua fantomatica e sopravvalutata “qualità” …
Ecco due delle tante prove dell’assoluta soggettività ed inutilità del concetto di qualità, così tanto inutilmente esasperato, a tal punto da aver perso completamente il suo significato.
E qui immagino ciò che stai pensando…
“Vabbè, abbiamo capito, e allora diccelo tu, Francesco, cosa è più importante della qualità, per fare la differenza sul territorio e con i clienti, visto che fai tanto il saputello! Guarda che noi lavoriamo da un sacco di tempo e abbiamo un sacco di esperienza, eeh!”
Presto detto!
DEVI SAPER COSTRUIRE, DISEGNARE, IMMAGINARE, STRUTTURARE UN MODELLO DI BUSINESS!
Questa è l’unica competenza necessaria, indispensabile, da acquisire prima di tutte le altre, per poter aprire un’azienda che funziona e che resiste agli scossoni di un mercato così tanto turbolento e sfidante come quello di oggi.
Non imparare a fare questo, significa rimanere uno dei tanti, uno sconosciuto tra la folla, l’azienda più lontana possibile dall’essere leader incontrastato del proprio settore.
Significa deludere i proprio clienti con un servizio mediocre, scontato (non solo nel prezzo), già visto e ad un centimetro di distanza dal burrone profondo del tracollo, al prossimo soffio di vento.
E anche se a te frega poco di imparare, studiare, crescere personalmente e professionalmente o se, prima o poi fallirai, immagina per un attimo cosa penserà tua moglie o tuo marito, il tuo compagno o la tua compagna, i tuoi figli e che figura becera farai con i tuoi amici.
Ti va di sentire per i prossimi anni a venire, il: “Te lo avevo detto che era un’idea del cavolo aprire un’azienda del genere? Ma chi te lo ha fatto fae?”
Immagino di no!
E soprattutto, fino ad oggi non è stata colpa tua se hai gestito le cose in una certa maniera, semplicemente perché nessuno si è mai degnato di spiegarti come stanno davvero le cose…
… nemmeno i cosiddetti “guru” del tuo settore, quelli che fanno questo mestiere da tempo e, in teoria, dovrebbero sapere come funziona… in teoria!
Quello che devi capire è che…
… SEPPUR UN’AZIENDA DI PICCOLE DIMENSIONI, UNO STREET FOOD O UN FOOD TRUCK È UN’AZIENDA A TUTTI GLI EFFETTI E COME TALE VA STUDIATA, COSTRUITA, APERTA E GESTITA!
C’è poco da discutere!
Solo che, come dicevo prima, fino ad oggi nessuno te lo aveva spiegato o non te ne eri accorto e quindi sei perdonato.
Ma da oggi non hai più scuse!
Ho prodotto il primo manuale in Italia che tratta esattamente di questi argomenti, di cosa ti serve sapere, di cosa devi fare per migliorare e chi più ne ha più ne metta.
E pensa un po’… ci ho costruito anche un’azienda intorno, per offrirti il massimo supporto possibile, con tutti gli strumenti di cui hai bisogno.
Ora la domanda è…
Vuoi ancora gestire un’azienda in via di estinzione, perché focalizzata sul lato sbagliato della medaglia?
Vuoi deludere tutti ii tuoi affetti e continuare a sentire dentro di te quella scomoda sensazione che ti segnala che non fai più abbastanza?
Vuoi rimanere con il consumante dubbio che tu ti stia perdendo qualcosa che ancora non sai?
E che magari questo qualcosa è esattamente il tassello mancante per ottenere tutto ciò che hai sempre desiderato.
Beh, se sei arrivato a leggere fin qui, immagino proprio di no…
… e allora comincia a cambiare il tuo futuro professionale e personale partendo da un piccolo passo.
Ma che dico piccolo… da un micro passo.
CLICCA ORA SUL LINK IN BASSO E SCOPRI COME NON INCAPPARE NELL’ERRORE CHE, COME TI HO APPENA DIMOSTRATO, FANNO ANCHE I GRANDI CHEF… quindi assolutamente normale che lo abbia fatto anche tu!

STREET FOOD BUSINESS
La "Ricetta Perfetta" per portare la tua azienda di Street Food lontano dal rischio di una nuova caduta
è l’unico libro in Italia che aiuta gli imprenditori del settore a comprendere i segreti di un’azienda pronta ad affrontare ogni evenienza e a prosperare ANCHE IN PERIODI DI CRISI come questo.
Acquistalo subito prima che ci mettano le mani i tuoi concorrenti, continuando a darti del filo da torcere!

In questo libro entrerò nei dettagli di cos’è un Modello di Business, spiegandoti in maniera iper semplificata come poter applicare le informazioni che troverai, alla tua azienda.
Queste sono solo alcune delle cose che imparerai:
Buono Street Food e dacci dentro senza farti fregare dai suggerimenti farlocchi!
A presto.
Francesco D’Agostinis
Founder di Street Food Specialist